Associazione Corpo Pompieri Lavizzara
c/o Pompieri Lavizzara
6694 Broglio
Banca Raiffeisen Vallemaggia
IBAN CH62 8080 8009 5903 4931 5
Emergenza Lavizzara:
Aiutaci a Ripristinare la prontezza d’intervento del Corpo Pompieri
Il 30 giugno 2024, un evento meteo di straordinaria intensità ha colpito duramente la nostra comunità dell’Alta Vallemaggia. Piogge torrenziali e inondazioni improvvise hanno devastato il territorio, portando via con sé non solo case e strade, ma anche le preziose risorse del nostro Corpo Pompieri.
Il magazzino dei pompieri di Lavizzara, con tutti i suoi attrezzi e materiali essenziali, è stato completamente distrutto. L’autobotte, strumento cruciale per le operazioni di soccorso e spegnimento degli incendi, è stata irrimediabilmente danneggiata e ora è inutilizzabile.
I nostri pompieri volontari, sempre in prima linea per proteggere e soccorrere la comunità, ora hanno bisogno del vostro aiuto per ripartire. La dotazione di base (equipaggiamento personale, veicolo di primo intervento e veicolo leggero per il trasporto di persone e materiale), viene fornito dal Cantone, per tramite della Federazione Pompieri Ticino. Comunque per continuare a garantire il livello di sicurezza sul territorio come prima del disastro, è fondamentale e piena volontà dei pompieri, ripristinare il magazzino e acquistare una nuova autobotte.
Abbiamo bisogno del tuo sostegno!
L'obiettivo della raccolta fondi è di raccogliere la somma necessaria per:
o l’acquisto di una nuova autobotte, nuovi attrezzi ed equipaggiamenti comunali;
o iI ripristino / costruzione di una nuova caserma.
Ogni donazione, grande o piccola, farà la differenza e contribuirà a ricostruire la nostra capacità di rispondere rapidamente ed efficacemente alle emergenze. Insieme possiamo far sì che i nostri pompieri abbiano tutto il necessario per continuare a proteggere tutto il comprensorio del Comune di Lavizzara.
Per ulteriori informazioni, non esitate a contattarci via email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Grazie di cuore per il vostro sostegno.
Insieme, possiamo superare questa difficoltà e rendere Lavizzara più sicura e forte!
Associazione Corpo Pompieri Lavizzara
c/o Pompieri Lavizzara
6694 Broglio
Banca Raiffeisen Vallemaggia
CH62 8080 8009 5903 4931 5
Statuti Associazione Corpo Pompieri Lavizzara
Verbale assemblea costitutiva
30 giugno 2024 ore 00:28 - Racconti dal fronte
I pompieri in prima linea anche se coinvolti
30.06.2024 ore 00:28 – Giunge la prima chiamata d’intervento per l’allagamento di una struttura a Piano di Peccia.
Malgrado il forte temporale che imperversava sul nostro Comune, come consuetudine, un primo gruppo di pompieri, lasciava il luogo in cui si trovava per raggiungere il magazzino e partire verso l’obiettivo dell’intervento.
Subito si poteva notare, ma anche sentire nell’aria, che ciò che stava avvenendo non era nella normalità. Nel giro di pochi minuti la situazione è degenerata portando davanti ai nostri occhi, ciò che mai avremmo pensato di vedere, indipendente del luogo in cui ogni singolo milite si trovava.
Il rumore, dell’acqua, dei sassi… fino nel deposito
Il rumore provocato dalla pioggia, dal temporale, dal fiume in piena e dalla terra che si smuoveva, i fulmini che illuminavano a giorno il paesaggio che ci circondava, l’acqua che ci circondava e giungeva da ogni luogo.
Nel percorrere il tragitto verso il deposito, sulla strada flutti e ondate d’acqua, legname, sassi e altro materiale invadevano la carreggiata, la visibilità era di pochi metri, i rumori degli oggetti che collidevano con la sottoscocca dell’autovettura, assordanti come i rumori di ciò, che all’esterno dell’abitacolo, il fiume stava portando via;
I primi giunti al nostro deposito, appena entrati notavano che l’acqua stava entrando nei locali, una manciata di secondi, il tempo di capire ciò che stava capitando, lasciando di corsa il deposito, riguadagnare l’uscita nel mentre il livello dell’acqua raggiungeva già le ginocchia, che in un attimo un’ondata portava via tutto ciò che trovava sulla sua strada.
La forza della natura stava mostrando tutta la sua veemenza, rumori che le nostre orecchie mai dimenticheranno, il fronte d’acqua giunto dal vicino fiume si riversava nella nostra caserma, sommergendola sotto due metri di acqua, fango, pietrame, legname e altro materiale che il corso d’acqua si stava prendendo a monte.
Messe in sicurezza
Nello scappare dal deposito, si notavano alcuni “camper” sul piazzale di fronte al centro sportivo, assieme ad coraggioso abitante, si svegliavano i presenti e gli si comunicava di spostarsi in luogo sicuro, si passava dalle case più esposte, facendo evacuare i presenti, ……appena in tempo!!
Come nella visione di un film apocalittico, i nostri occhi potevano vedere come la massa d’acqua continuava ad aumentare di volume, le macchine iniziavano a spostarsi dalla energia che la natura stava liberando, un rumore assordante e il tetto della pista di ghiaccio collassava, con un frastuono temendo, al quale si aggiungeva il suono della sirena d’allarme della Protezione Civile presente sullo stabile scolastico;
Calmare e gestire numerose persone
Nel mentre, in altro luogo, i nostri militi che stavano passando una serata di festa, preso coscienza che uno scoscendimento aveva distrutto il ponte della via verso il paese, subito capivano che la situazione non era normale. Il senso di responsabilità, verso quella divisa che indossano nel loro volontariato per la comunità, prendevano in mano la situazione, dove con estrema lucidità e autocontrollo, riuscivano a calmare e gestire le duecento e più persone presenti.
Con l’aiuto di altri, venivano radunati tutti i presenti nel capannone, e malgrado l’unica informazione di ciò che stava accadendo era quanto potevano vedere all’esterno, invitati a stare tranquilli nel luogo di raduno. Nel contempo si riusciva ancora a comunicare con l’autorità comunale e i quadri del Corpo Pompieri, annunciando la situazione. La conferma della ricezione del messaggio però non tornava.
Oramai il buio era sceso nella valle, solo i fulmini la illuminavano, come i fotogrammi di un film in bianco e nero; la corrente saltata e con essa tutta la rete di comunicazione. Tutta la valle si è ritrovata isolata dal resto del mondo. L’autocontrollo e le capacità di ogni singolo presente ha permesso di evitare ciò che poteva essere una tragedia inimmaginabile.
Scoperta dell’entità dei danni
Ore interminabili quelle fino al giungere del primo chiarore dell’alba, chi sotto un capanno, chi ha trovato un tetto in casa di qualche abitante, con i famigliari e i bambini dei nostri pompieri, oramai svegli pure loro, agitati dalla situazione con mille interrogativi a cui nessuno era in grado di dare risposta.
Con i primi bagliori e il maltempo ritiratosi dalla sua rabbia, si è potuto rendersi conto più o meno di ciò che è stato; priorità era riprendere contatti almeno visivi con il resto della comunità per comprendere la gravità della situazione.
A Prato – Sornico si riusciva a prendere contatto con alcune persone raccogliendo qualche informazione, in effetti più in alto non si poteva andare, una frana interrompeva la via di transito.
Un paio di nostri militi riuscivano a raggiungere Cevio, nel percorrere la strada scendendo da Prato Sornico, potevano solo constatare come lo sfogo della natura aveva cambiato completamente il nostro paesaggio, argini del fiume scomparsi, margini della strada cantonale erosi dalla corrente del corso d’acqua, ponti crollati era solo il preludio e una minima parte di ciò che poi a monte gli aspettava. Passati dai nostri colleghi di Cevio, come era chiaro, potevamo notare che il loro deposito era aperto con i veicoli assenti; venivamo informati che era stato istituito un posto comando a Visletto,
L’immagine del ponte crollato é stata subito impressa nelle nostre menti come ad alti quelli della Pista di Prato, dello scoscendimento a Fontana, del lago di Roseto e mille e più altre, l’informazione sulla situazione in Bavona, ha gelato a noi il sangue, coscienti del fatto che a Piano di Peccia oltre ai nostri colleghi, vi erano centinaia di altre persone radunate, a Mogno presso la colonia una sessantina e più di persone tra cui più della metà bambini, con i nostro colleghi giunti al deposito non si avevano più notizie da ore coscienti che poche centinaia di metri prima del nostro deposito una frana non ci permetteva di andare capire quale era la situazione a monte.
I pompieri, una referenza per la popolazione
La macchina dei soccorsi e dell’assistenza a livello cantonale si era già messa in moto da ore. Nel contempo nel nostro Comune, con i pompieri, rimasti senza nulla, restavano comunque i punti di riferimento per la popolazione; grazie ad una pronta reazione di tutti gli abitanti i lavori prioritari venivano messi in atto con quei pochi mezzi a disposizione. L’unità della comunità, l’amore verso il proprio comune e il suo territorio ha avuto la sua massima espressione. In pochi giorni, in tempi rapidi, grazie al supporto di tutti, le missioni di noi pompieri, sono state assolte. La messa in sicurezza delle situazioni di pericolo, l’assistenza, l’approvvigionamento idrico e il nostro stato di minima prontezza a garanzia di intervento a supporto della nostra popolazione.
L'unità della Valle in una delle sue massime espressioni!
È comunque doveroso sottolineare come grazie ad una presenza capillare sul nostro territorio di vari corpi pompieri, ciò ha permesso in tempi rapiti una risposta di pronto e puntuale sostegno verso il nostro corpo pompieri di Lavizzara, duramente colpito dall’evento. In questo senso, un grazie particolare va ai Pompieri di Maggia, che subito hanno risposto presente mettendosi a disposizione nel supporto logistico di materiale e trasporti ma pure di forza lavoro nel nostro comprensorio. Come sempre, ma in particolare di fronte a tali eventi, anche nell’aspetto pompieristico, la nostra Valle ha dimostrato una grande forza di reazione, uno spirito di collaborazione e di aiuto reciproco a chi si trova in difficoltà, ciò a dimostrazione di come la nostra comunità è unita. Un grazie va anche rivolto ai pompieri di Cevio, pure loro impegnati sul proprio territorio, ma pronti a darci supporto nel limite delle loro possibilità, senza dimenticare infine i Pompieri di Locarno, i quali nelle retrovie supervisionavano il nostro operato sostenendo ed evadendo le nostre richieste verso l’alto della linea di comando.
Di fronte anche a ciò che non ti aspetti e immagini, il pompiere parte e va ad aiutare chi è nel bisogno è la nostra priorità, a volte è semplice e rapido, altre più difficoltoso e necessitiamo di più tempo, ma noi non ci siamo scoraggiati, ci siamo e ci saremo sempre, per la nostra popolazione e la nostra Valle.
Corpo Pompieri Lavizzara
Fur. Franceschini Simone
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